Falso in Bilancio – Immobilizzazioni Immateriali

Il quarto video della serie sul Falso in Bilancio

In questo quarto video sul tema del “Falso in Bilancio” tratto la voce Immobilizzazioni Immateriali.

Il video ha una durata di 15′:56″

Note e precisazioni

Al minuto 14:51 affermo che l’amministratore che si è cacciato nei guai – iscrivendo falsamente nello Stato Patrimoniale dei costi di esercizio, a titolo di millantate immobilizzazioni immateriali – può sempre uscirne azzerando le immobilizzazioni e iscrivendo nel Conto Economico una sopravvenienza passiva.

A scanso di equivoci, ribadisco ciò che lascio intendere anche nel prosieguo del video, e cioè che il ravvedimento dell’amministratore infedele vale per il futuro, ma non sana il passato.

L’eliminazione delle false immobilizzazioni immateriali mediante rilevazione della sopravvenienza è utile ed importante, ma solo per evitare di reiterare il reato nell’anno successivo.

Colgo l’occasione per aprire una parentesi. Accade spesso che un falso in bilancio sia poi ripetuto (ed anzi numericamente peggiorato) nel bilancio successivo.

Mediante il falso in bilancio, gli imprenditori pensano di “comprare del tempo” per la loro salvezza.

Per recuperare i falsi dell’anno prima, però, la società dovrebbe riuscire a fare in un solo anno, gli utili che ordinariamente faceva in due anni. In realtà, in questi casi il tempo funziona a svantaggio dell’imprenditore:

il debito con le banche si allarga sia perché salgono i tassi di interesse, sia perché sale l’esposizione – anche al netto degli interessi;
i fornitori si fidano sempre di meno;
i clienti tentano di approfittare della debolezza della loro controparte;
i dipendenti perdono motivazione. Se non vengono pagati puntualmente, spesso sviluppano anche ostilità, oltre che disamore.

Dunque, invece di realizzare utili, queste imprese quasi sempre aggiungono nuove perdite alle vecchie. Per mostrare un Conto Economico in pareggio e un patrimonio netto positivo, a fine anno devono rincarare la dose dei falsi.

È il fenomeno dell’ “assuefazione” e della “dipendenza” di cui parlo nel video.

Dal punto di vista giuridico, dovrebbe essere pacifico che il ripetere per un’ulteriore volta l’inserimento in bilancio di una posta falsa (ancorché uguale a quella già inserita l’anno precedente) equivale a commettere un nuovo reato.

Lo scrivo, perché a fronte di centinaia di situazioni del genere, mi è accaduto una volta (quando lavoravo per il PM) che un difensore sostenesse il contrario.

Non so come è finita. Il PM mi sembrava molto sereno.

Il mio ragionamento (da commercialista e non da avvocato) è che se io venissi nominato nuovo amministratore di una Srl e nel fare il bilancio mi accorgessi che una posta è falsa – per esempio che una voce di immobilizzazioni immateriali non esiste – sicuramente riterrei mio dovere eliminare quella posta e rilevare la sopravvenienza passiva.

Il fatto che la posta patrimoniale attiva inesistente fosse stata inserita in bilancio l’anno prima, da un altro amministratore, non mi darebbe alcun conforto.

Anzi!

#falsoinbilancio