Falso in Bilancio – Imposte anticipate

Il settimo video della serie sul Falso in Bilancio

In questo settimo video sul tema del “Falso in Bilancio” tratto la voce Imposte anticipate.

Il video ha una durata di 13′:16″

Note e precisazioni

In questo video illustro perché – a partire dal 2005 – le società in crisi indicano:

  •  all’Attivo dello Stato Patrimoniale, la voce “Imposte anticipate”;
  • nel Conto Economico la voce “Imposte anticipate”, che non ha il solito segno negativo che caratterizza le imposte, bensì ha un segno positivo.

In questi casi, gli amministratori ritengono che le perdite di oggi della loro società possano fruttare domani un risparmio fiscale. Essi inseriscono in bilancio questo risparmio, come se fosse una sorta di credito verso l’Erario.

In realtà, questo è lecito solo se vi sono vere prospettive di ritorno all’utile negli anni successivi. E non solo: per recuperare le “imposte anticipate”, occorre che l’utile sia almeno pari alle perdite fiscalmente riconosciute.

Per provare che le due poste di bilancio “Imposte anticipate” (rispettivamente nello Stato Patrimoniale e nel Conto Economico) sono false, non è necessario dimostrare che non vi siano perdite fiscalmente riconosciute. Anzi, normalmente nelle imprese in crisi queste perdite pregresse ci sono.

La falsità sta invece nel considerare le perdite come fonte di futuri risparmi di imposte, quando invece non ci sono le premesse per il risparmio. I sintomi della falsità delle poste “Imposte anticipate” sono tre:

i. tardiva approvazione del bilancio. In questi casi, gli amministratori già conoscono l’andamento tendenziale dell’esercizio successivo. Se anche nel secondo bilancio continuano ad accumularsi perdite, allora non si potevano iscrivere “Imposte Anticipate” all’attivo dello Stato Patrimoniale;

ii. mancata riduzione delle pregresse “Imposte Anticipate” dello Stato Patrimoniale, quando scendono le aliquote fiscali. La riduzione delle aliquote fa perdere una parte del vantaggio fiscale che le vecchie perdite possono apportare. Chi non riduce in fondo, segnala che la creazione dello stesso serviva e serve solo a nascondere le perdite;

iii. mancata riduzione delle “Imposte Anticipate” dello Stato Patrimoniale, quando l’anzianità delle perdite o modifiche della legge fiscale ne riduce l’utilizzabilità.

Il video è diviso in sei capitoli:

  1. Il tema ……………………………………………… 0′ 22″
  2. Fin qui la teoria ……………………………………. 4′ 18″
  3. La novità del 2005 ……………………………….. 5′ 06″
  4. Una grande soddisfazione ………………………. 7′ 26″
  5. Sintomi di falsificazione …………………………. 9′ 01″
  6. Imposte differite …………………………………. 12′ 40″

In merito ai principi contabili nazionali, preciso che l’Organismo Italiano di Contabilità è stato costituito, nella veste giuridica di fondazione, il 27 novembre 2001.

La serie dei principi contabili emanati dall’OIC è iniziata con il numero 1. In precedenza, i Consigli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri avevano anch’essi emanato, congiuntamente, trenta principi contabili.

L’OIC ne ha fatti propri alcuni e ha mantenuto il loro numero originale. Il principio contabile n. 25, sul trattamento contabile delle imposte sul reddito, fa parte di essi.

#falsoinbilancio