01_Usura e tassi soglia

Usura e Tassi soglia

Natura: Penale
Sede giudiziaria: Torino
Anno: 2013
Cliente: lavoratore dipendente accusato di usura

Tema del procedimento

Una persona fisica denuncia un’altra persona fisica (non operatore finanziario) per usura, I due avevano costituito una società di fatto che non ha avuto successo commerciale. Il PM nomina un consulente tecnico che conclude che vi è stato un prestito con interessi usurari

Il fatto

Un lavoratore dipendente mediamente benestante finanzia una nuova impresa individuale, intestata a sua figlia. Si tratta di un laboratorio di sviluppo di fotografie.

In realtà, l’impresa è una società di fatto tra l’indagato ed un suo amico, esperto del settore.

L’indagato spera in questo modo di introdurre la giovane figlia nel mondo del lavoro. In un secondo tempo, la società di fatto avrebbe dovuto trasformarsi in una Snc.

La rapida evoluzione tecnologica del settore costringe l’impresa a chiudere nel giro di pochi mesi. Con i fondi dell’indagato sono stati acquistati costosi macchinari, che sono quasi nuovi, ma non sono più richiesti sul mercato.

Il socio di fatto aveva preso l’impegno (con cambiali) di contribuire per il 50% all’acquisto dei macchinari. Per non far fronte al suo debito, egli accusa l’ex amico di usura.

Il procedimento giudiziario

Il PM incarica un consulente tecnico-contabile (non il Rivella) di accertare i fatti e calcolare il Tasse Effettivo Globale, confrontandolo con la soglia di usura.

Basandosi sulle dichiarazioni del denunciante, il CT conclude che il prestito comportava la promessa di tassi usurari.

Il lavoro del Rivella

Nella consulenza tecnico-contabile di parte, il dott. Paolo Rivella elenca e spiega tutte le incongruenze, le omissioni di fatti, gli errori di calcolo e le errate interpretazioni delle istruzioni della Banca d’Italia e dei Decreti Ministeriali che fissano i tassi soglia, contenute nella consulenza tecnica acquisita dal PM.

Rivella suggerisce anche, al cliente, di far periziare il valore dei macchinari (rimasti al denunciante), da un tecnico conosciuto come serio dal Tribunale.

Esito

Il Difensore chiede al PM di interrogare l’indagato (una persona schietta e convincente). In quella sede, il difensore produce le consulenze tecniche di Rivella e del Perito stimatore del Tribunale.

Con richiesta al GIP del 12 novembre 2013 il PM scrive:
Nella ricostruzione del rapporto finanziario presentata da … [l’indagato, n.d.r.] si rileva il tasso di interesse che rende uguali il valore attualizzato dei prestiti e dei rimborsi e che risulta essere pari al 13,65%, … di conseguenza si riscontra la non individuazione del reato di usura oggettivo, in quanto inferiore al tasso soglia dei periodi oggetto di indagine“.

Il PM chiede quindi l’archiviazione dello specifico capo di imputazione riguardante l’usura (in sede di perquisizione era emerso un secondo problema, di tutt’altra natura ed oblazionabile).

Il GIP dispone l’archiviazione tre giorni dopo aver ricevuto la pratica.

Nel Registro Generale delle Notizie di Reato della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino il procedimento aveva il numero 2885/12.