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Processo Thyssen: le motivazioni della sentenza "di appello 2013"

Il 27 maggio 2013 i giudici hanno depositato le motivazioni della sentenza del processo d’appello Thyssen.
In collegio con un altro CT, ho partecipato alle indagini fornendo alla Procura consulenza tecnica in merito a:

  • l’organizzazione della società dove è avvenuto l’incidente (e del gruppo più ampio in cui si inseriva);
  • le indicazioni sulla consapevolezza del pericolo prima dell’incidente e sulle misure che erano state discusse per fronteggiarlo. In particolare, abbiamo ricostruito le procedure di investimento e gli accadimenti che hanno contraddistinto le scelte sugli investimenti per la messa in sicurezza dell’impianto dove è avvenuto l’incidente.

In qualità di teste dell’accusa ho partecipato al processo di primo grado e la consulenza tecnica viene citata diffusamente nella sentenza di secondo grado.

La storia

La notte tra il 5 e 6 dicembre 2007, nell’acciaieria ThyssenKrupp di Torino, una fuoriuscita di olio bollente sulla linea 5 prende fuoco e investe sette degli otto operai presenti: Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Antonio Schiavone, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo e Bruno Santino. Gravemente ustionati i 7 moriranno nel corso del mese successivo. Antonio Boccuzzi, l’unico superstite, testimonierà al processo.

I processi

Il processo di primo grado inizia nel gennaio 2009 e si conclude il 16 aprile 2011, con la condanna dell’amministratore delegato della ThyssenKrupp, Harald Espenhahn a 16 anni e mezzo di reclusione per omicidio volontario. Cosimo Cafueri, Giuseppe Salerno, Gerard Priegnitz e Marco Pucci sono condannati a 13 anni e 6 mesi per omicidio e incendio colposi con colpa cosciente e omissioni delle cautele antinfortunistiche; Daniele Moroni a 10 anni e 10 mesi.
L’aspetto più significativo della condanna di primo grado non è tanto la pena inflitta, quanto il riconoscimento (forse il primo in assoluto) del fatto come omicidio volontario e non colposo. Un bell’articolo comparso sulla rivista on line Eutekne del 19-04-2011 chiariva – al di là dell’emotività che il fatto ha suscitato – il significato innovativo di quella sentenza.
Il processo di secondo grado è iniziato il 28 novembre 2012 e si è concluso il 28 febbraio 2013, con la riduzione delle pene per gli imputati. La Corte ha riconosciuto Harald Espenhahn non più colpevole di omicidio volontario, ma colpevole di omicidio colposo con colpa cosciente e lo ha condannato a 10 anni di reclusione. Anche gli altri imputati hanno ricevuto riduzioni di pena: 9 anni a Moroni, 8 anni e mezzo a Salerno, 8 a Cafueri, 7 ciascuno a Priegnitz e Pucci.

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