Controllo di gestione - Un inciso sulle regole

Controllo di gestione obbligatorio: che fare? (5)

UN INCISO SULLE REGOLE DEL GIOCO

Prima di illustrare in dettaglio i miei tre suggerimenti, aggiungo tre annotazioni:

  1. a differenza della contabilità generale (che deve rispondere a “principi contabili” ben codificati), la contabilità dei costi è libera, nel senso che viene organizzata a seconda delle esigenze di ciascuna impresa. E non solo: c’è sostanzialmente un modo solo di tenere (correttamente) la contabilità generale, ma ci sono tanti modi per tenere la contabilità dei costi, a seconda del grado di dettaglio che si vuole raggiungere. Questa costruzione “su misura”, tra l’altro, spiega PERCHÈ impiantare una contabilità industriale spesso costa di più che non impiantare una contabilità generale;
  2. mentre la contabilità generale deve quadrare “al centesimo”, la contabilità dei costi molto spesso si deve accontentare di approssimazioni, magari anche grossolane. Una contabilità dei costi perfetta, infatti, arriva a costare più dei benefici che apporta.
  3. è difficile arrivare subito ad una contabilità dei costi efficace, già al primo tentativo. Spesso è necessario intervenire in un secondo tempo con rifacimenti e messe a punto, facendo tesoro degli errori iniziali e apportando tutti quei miglioramenti pratici che solo l’esperienza può suggerire.

Tutto questo mi porta a dire che anche proposte molto modeste, come quelle che seguono, potranno risultare credibili, un domani che l’imprenditore dovesse dimostrare di aver messo in atto l’ “assetto organizzativo” richiesto dalla Legge.

Soprattutto se a queste prime misure faranno seguito altre, più elaborate, che probabilmente saranno introdotte ricorrendo ad un consulente esterno.

A quel punto, però, il nostro imprenditore potrà ascoltare il suo nuovo consulente, conoscendo già, in parte, di cosa si sta parlando.

 

Continua. Domani la sesta parte.